Effetti collaterali: dopo l'incendio all'ospedale di Tivoli i pronto soccorso del Lazio vicini al collasso

Le lavoratrici e i lavoratori dei Pronto Soccorso insieme alla Fp Cgil, Spi Cgil e Cgil Rieti Roma Est Valle dell'Aniene hanno organizzato oggi un presidio innanzi alla Direzione Generale del Policlinico Umberto I e della Asl Roma 2

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11 Gennaio 2024 - 16.17 Globalist.it


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Gli effetti collaterali di una tragedia come quella d’incendio dell’ospedale che ha provocato una serie di reazioni a catena facendo andare in tilt strutture che già si reggevano a fatica.

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Le lavoratrici e i lavoratori dei Pronto Soccorso insieme alla Fp Cgil, Spi Cgil e Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene hanno organizzato oggi un presidio innanzi alla Direzione Generale del Policlinico Umberto I e della Asl Roma 2 per denunciare i problemi che affliggono il sistema sanitario, ed in particolare la grave situazione in cui versano i Pronto Soccorso. I Pronto Soccorso della Regione Lazio – ed in particolare quelli dell’ospedale Pertini, del Sant’Eugenio e del Policlinico Umberto I, denunciano i sindacati – sono sull’orlo del collasso, con lavoratrici e lavoratori esausti e pazienti costretti a disumane attese.

La situazione si è ulteriormente complicata in seguito alla chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, a causa dell’incendio avvenuto lo scorso 8 dicembre.

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Le lavoratrici e i lavoratori dei Pronto Soccorso, la CGIL Funzione Pubblica, lo SPI CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e la Camera del Lavoro denunciano questa grave situazione, «che compromette la qualità dell’assistenza medica e infermieristica, nonché il diritto alla cura di ogni cittadino.

Pertanto tutte le parti sociali chiedono ai direttori generali e al Presidente Rocca di affrontare concretamente questi problemi, aumentando i posti letto, potenziando la medicina territoriale e di prossimità utilizzando i fondi pubblici per sviluppare un piano di assunzioni che consenta al personale di operare in sicurezza, tenendo conto delle reali esigenze dei cittadini, nonché retribuendo adeguatamente gli operatori che vi operano». Questa è la prima di una serie di mobilitazioni che la Cgil ha intenzione di promuovere nelle prossime settimane. (

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