Patrick Zaki a Tivoli: il Comune dà il patrocinio all'iniziativa con l'attivista egiziano per i diritti civili

Patrick Zaki a Tivolii, ospite di Globalist, dell'Anpi e della fondazione Gobetti, per parlare di diritti umani e delle discriminazioni dei cristiani nel Vicino Oriente.

Patrick Zaki a Tivoli: il Comune dà il patrocinio all'iniziativa con l'attivista egiziano per i diritti civili
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25 Gennaio 2024 - 10.24 Globalist.it


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Tra poche ore a Tivoli arriverà Patrick Zaki, ospite di Globalist, dell’Anpi e della fondazione Gobetti, per parlare di diritti umani e delle discriminazioni dei cristiani nel Vicino Oriente.

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Un’occasione anche per presentare il suo libro “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia” (edizioni La Nave di Teseo) che ha scritto per raccontare la sua drammatica avventura, ossia l’arresto e la lunga detenzione in Egitto con l’accusa di aver scritto sui social tre post che criticavano il regime di al-Sisi.

Un post, tra l’altro, che riguardava i problemi della minoranza cristiana copta, alla cui comunità Parick Zaki appartiene.

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Un incontro, quindi, par parlare dei diritti umani violati in gran parte del mondo partendo da una vicenda che, purtroppo, è simile a quella di milioni e milioni di persone costrette a vivere in luoghi dove non esiste la libertà d’opinione e dove il rispetto dei diritti umani e civili praticamente non esiste.

La presenza di Zaki rientra nel ciclo di conferenze dal titolo “Tivoli città della pace e del dialogo” che sta andando avanti con successo e che continuerà anche nei prossimi mesi attraverso altre iniziative si alto livello etico e culturale. Anche per questo il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha concesso il patrocinio del Comune di Tivoli all’evento e riceverà Patrick Zaki prima dell’iniziativa.

“Ringrazio il sindaco Proietti per la sensibilità – ha detto il fondatore di Globalist Gianni Cipriani – che dà ulteriore energia al nostro impegno per avviare un percorso che poco alla volta possa portare Tivoli al centro di un progetto nazionale e internazionale di dialogo e di confronto così necessarie proprio in un contesto storico da ‘terza guerra mondiale a pezzi’, come denuncia papa Francesco, ma anche di intolleranza religiosa, di razzismo e di nazionalismo militarista”.

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