La geografia della moda. Da Firenze a Milano, passando per New York, Parigi e Londra

I calendari della moda. Appuntamenti e tendenze del 2024.

La geografia della moda. Da Firenze a Milano, passando per New York, Parigi e Londra
Android - omaggio al colore Pantone dell’anno 24 “peach fuzz” realizzato attraverso intelligenza artificiale (AI) da Manuela Sissa .
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10 Gennaio 2024 - 14.22 Culture


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di Linda Salvetti

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Nel nome della moda, le tendenze cambiano ma la creatività resta. Proprio in questi giorni a Firenze apre i battenti nella consueta cornice della Fortezza da Basso la 105esima edizione di Pitti Immagine Uomo. 832 brand, di cui il 46% esteri, presentano le collezioni uomo del prossimo inverno, puntando sul cosiddetto “quiet luxury”, che “non è tanto una tendenza”, scrive la poliedrica fashion journalist Daniela Fedi, “bensì un modo anglo-chic per dire lusso non ostentato”. Sono attesi 386 buyer da Americhe, Asia, Medioriente ed Europa, accanto alla stampa specializzata, a sottolineare la ripresa e la vivacità del settore moda e del suo prêt-à-porter.

Seguiranno subito dopo, dal 12 al 16 gennaio a Milano, le passerelle della fashion week maschile a completare le tendenze dello scenario uomo autunno/inverno. Un percorso che attraversa colori sobri e neutrali, con una certa predilezione per le sfumature di bianco e beige, dal mondo vintage a nuove interpretazioni contemporanee, fino a straordinarie lavorazioni di abiti sartoriali che decostruiscono il concept tradizionale del menswear, senza stereotipi di utilizzo. L’abito elegante per scalare le montagne e la camicia per lo yoga. Tra le novità c’è persino uno spazio dedicato agli accessori e al lifestyle degli amici a quattro zampe. Il tutto legato da un filo rosso intorno le tematiche dell’inclusività, del no gender e dell’ecologia.

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Per la moda femminile si dovrà aspettare la fashion week milanese, in calendario dal 20 al 26 febbraio, preceduta dall’appuntamento dell’Haute Couture parigina (22 – 25 gennaio) e dalle passerelle del prêt-à-porter newyorkesi (9 – 14 febbraio) e londinesi (16 – 20 febbraio).

La kermesse di Parigi ospiterà ben 30 maison di alta moda per la presentazione delle collezioni di alta sartoria primavera-estate, che includono una rappresentanza dei brand italiani più prestigiosi: da Giorgio Armani a Fendi, fino a Valentino, accanto ai brand dei grandi gruppi francesi, quali Chanel, Dior, e Schiapparelli.

Nella Grande Mela, invece, i grandi marchi internazionali sveleranno le collezioni sia femminili che maschili di prêt-à-porter della prossima stagione invernale, con un calendario ricco di eventi e di passerelle che animeranno le esclusive boutique e gallerie d’arte dei quartieri gentryficati di SoHo e TriBeCa.

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Si dovrà attendere, invece, la conferma delle presenze nel calendario della Fashion Week milanese del prêt-à-porter femminile. Tuttavia, la rivista di moda Harper’s Bazaar svela che tra i graditi ritorni potrebbero esserci Bottega Veneta, Gucci, Ferragamo, Missoni, Prada, Moschino, Alberta Ferretti e Roberto Cavalli, oltre agli immancabili Giorgio Armani e Versace.

Certo è che i trend lanciati a Milano nella scorsa edizione fall/winter sono stati pienamente accolti nella stagione invernale corrente: dai cuissardes, gli stivali sopra il ginocchio, al grande ritorno dell’abito in maglia, in diverse declinazioni, midi o lungo, dal maxi cappotto nero o beige fino allo stile marinaro rigorosamente blu e bianco.

Ma la vera domanda è: il Peach Fuzz, eletto colore dell’anno 2024 da Pantone, resterà la nuance di tendenza, vincendo sul rosa Barbie che ha dominato nella primavera-estate? In passerella, questa tonalità di pesca tra rosa e arancio, che ricorda il colore del carnato della Venere di Botticelli, è già apparsa in abbinamento sia ad altre tonalità calde intense, sia a delicati toni pastello, fino ad essere indossato in total look.

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Inoltre, Leatrice Eiseman, Executive Director di Pantone Color Institute, ha dichiarato che il Peach Fuzz rappresenta una sfumatura di pesca sincera, ispirando sentimenti di vicinanza e connessione, accanto al desiderio di nuovi equilibri al fine di prendersi cura di sé e migliorarsi.

Un prezioso auspicio nell’era dell’intelligenza artificiale, in cui niente è più come appare e anche la bellezza è diventata l’artificio di prodotti beauty miracolosi, in grado di modificare i connotati estetici. Ma per fortuna, come ha sottolineato la giornalista Mariella Milani, il concetto di bellezza sta cambiando: se un tempo le top model erano considerate vere e proprie dive, oggi in passerella sfilano corpi di tutte le taglie e le età, non solo all’insegna di una perfezione spesso irraggiungibile.

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