Il 23 Febbraio un trekking urbano sulla storia coloniale italiana.

Il Cammino della Liberazione della Valle dell’Aniene propone un percorso che permetterà di conoscere vicende poco conosciute della nostra storia, una rilettura del colonialismo attraverso la consapevolezza di crimini di guerra dei quali non siamo esenti

Il 23 Febbraio un trekking urbano sulla storia coloniale italiana.
edificio dell’ex Pastificio Pantanella.
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8 Febbraio 2025 - 19.37


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di Marco Brocchieri

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Addis Abeba, inverno 1937. Nella tarda mattinata del 19 febbraio due giovani eritrei della resistenza etiope, Abraham Deboch e Mogus Asghedom, tentano un attentato contro il Viceré Rodolfo Graziani, che ne esce solamente ferito. Le forze armate italiane rispondono con una violenta e brutale rappresagli che causa migliaia di morti (sul numero esatto le fonti non sono concordi). La strage è conosciuta con il nome di Yekatit 12, “12 febbraio” secondo il calendario etiopico.

La memoria rimossa e le iniziative per rileggere la storia coloniale

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L’episodio appena raccontato è una delle pagine più oscure, e meno conosciute, della storia coloniale italiana. Negli anni, grazie alla cultura pop e ad alcune scelte politiche, si è affermato il mito degli “Italiani, brava gente”, un luogo comune molto radicato – che importanti ricerche, come quelle portate avanti da Angelo Del Boca, hanno dimostrato essere del tutto infondato – che ha portato alla rimozione dalla memoria collettiva di numerosi crimini di guerra, perpetrati dalle forze armate italiane durante l’esperienza coloniale e la Seconda guerra mondiale.  

Partendo dalla strage di Addis Abeba, la Rete Yekatit 12-19 febbraio propone da alcuni anni una rilettura della storia coloniale italiana e della sua eredità, sia dentro che fuori i confini nazionali. Ogni anno, in concomitanza con la ricorrenza del massacro, vengono promosse iniziative in tutto il territorio italiano.

Il trekking urbano di Tivoli

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A Tivoli, l’associazione di promozione sociale Cammino della Liberazione della Valle dell’Aniene aderisce alla mobilitazione della rete organizzando un trekking urbano nelle vie del centro storico della città.

Le motivazioni di questa iniziativa vengono spiegate dall’antropologo Maurizio Zanchi, uno degli organizzatori: “per prima cosa Tivoli è stata l’unica cittadina in Italia a ospitare una sede per la formazione e l’addestramento della PAI, la Polizia dell’Africa Italiana, svolti nell’edificio dell’ex Pastificio Pantanella. In secondo luogo, a seguito dell’occupazione dell’Etiopia da parte dell’Italia fascista, Tivoli è stata una città di confino per capi e nobili etiopi, in particolare dopo l’attentato al Vicerè d’Etiopia Rodolfo Graziani. Il trekking si svolgerà proprio nella settimana di febbraio in cui la rappresaglia fascista ai danni della popolazione etiope uccise diciannovemila etiopi (la cifra è stata stimata dallo storico Ian Campbell), senza fare distinzione tra uomini, donne e bambini. Il trekking vuole essere un modo per riportare alla luce questa parte della nostra storia e, allo stesso tempo, aiutarci a riflettere riguardo al nostro rapporto con il continente africano”.

Si tratta di un’occasione che permetterà di conoscere vicende poco conosciute della storia cittadina, riflettendo al contempo sul tema della memoria e delle sue torsioni.

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Appuntamento quindi al 23 febbraio, a partire dalle ore 10:00. Il trekking urbano avrà una durata di circa un’ora e mezza e gli approfondimenti di natura storica saranno curati proprio da Maurizio Zanchi. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito web www.clva.it.

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