Contro ogni violenza ed intimidazione: sabato 6 dicembre la terza marcia della pace e dell'inclusione

Una marcia che unisce quella ci sarà sabato pomeriggio alle 15 con tante realtà sociali e politiche. Arrivata alla terza edizione, quest'anno sarà ancora più sentita dopo le vili provocazioni ai danni del Centro Culturale Islamico Al Abrar. Il vescovo manda Don Enea ad esprimere solidarietà.

Contro ogni violenza ed intimidazione: sabato 6 dicembre la terza marcia della pace e dell'inclusione
La marcia del 2024
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5 Dicembre 2025 - 13.17


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di Giuliano Santoboni

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I Cittadini di Tivoli e Guidonia Montecelio pronti alla Terza Marcia della Pace, un messaggio di conciliazione all’indomani delle intimidazioni razziste al centro islamico Al Abral.

Sono previste tante persone pacifiche, colorate e festose, sabato 6 dicembre alle ore 15 per la terza Marcia della Pace e dell’Inclusione tra Tivoli Terme e Villalba, un appuntamento programmato da settimane e promosso da un ampio coordinamento di associazioni, movimenti civici, partiti politici, realtà religiose e sindacali del territorio. Un evento nato per riaffermare i valori della convivenza, della solidarietà e del rifiuto dell’indifferenza, ma che oggi assume un significato ancora più profondo.

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Nei giorni scorsi, infatti, una delle associazioni organizzatrici – il Centro Culturale Islamico Al Abrar – è stata vittima di un grave episodio di intimidazione razzista: alcune svastiche sono state tracciate sul cancello della sede, un gesto che ha suscitato indignazione e preoccupazione nella cittadinanza. Nonostante questo attacco, il coordinamento ha scelto di andare avanti, trasformando la Marcia in una risposta corale e visibile contro ogni forma di odio.

Decisamente interessante anche la gradita visita al centro da parte di Don Enea di Collefiorito, inviato direttamente in visita apostolica dal vescovo di Tivoli Mauro Parmeggiani, che dopo essere stato ospite nello scorso mese di Marzo , è voluto tornare a portare la propria solidarietà alla comunità islamica.

Dichiarano gli organizzatori: «Quello che è successo offende tutti. Chi ha imbrattato con le svastiche il nostro cancello ha anche disegnato delle croci, che invece sono un simbolo di Pace e tolleranza. Accomunare tra loro questi simboli è indecente e oltraggioso. Un atto così grave non può fermarci ma deve unirci, rafforza la nostra convinzione che solo la partecipazione, la conoscenza reciproca e la presenza sui territori possano contrastare chi vuole dividere le comunità. Non saranno pochi violenti ed intolleranti a fermare il processo di Pace».

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La marcia partirà alle 15:00 da Piazza della Queva a Tivoli Terme e attraverserà alcune delle zone più delicate del territorio, luoghi che negli ultimi mesi sono stati teatro di tensioni, episodi di guerriglia urbana e interventi di gruppi improvvisati che, autoproclamandosi garanti dell’ordine, hanno contribuito ad alimentare un clima già fragile.

Attraversare quei quartieri non è solo un gesto simbolico, significa anche riportare le persone negli spazi pubblici, trasformarli in luoghi di incontro invece che di conflitto, affermare che sicurezza e convivenza si costruiscono attraverso il dialogo, non con la contrapposizione.

L’arrivo è previsto a Villalba, in Piazza della Repubblica, dove si terrà un momento conclusivo con interventi e testimonianze. La manifestazione è aperta a chiunque, senza distinzione di appartenenze politiche, culturali o religiose: un invito rivolto ai cittadini che credono nel valore della pace e che rifiutano la normalizzazione dell’odio.

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Il motto dell’edizione di quest’anno – “Vinci l’indifferenza e conquista la pace” – risuona oggi come un appello urgente e necessario, soprattutto in un territorio segnato da difficoltà sociali e da un crescente clima di tensione.

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