Vittime della “Maffia”. 1976, l’omicidio di Silvestro P. a Guidonia-Montecelio

Nella Città dell’Aria si comincia a portare a compimento le azioni necessarie alle “opere”

Vittime della “Maffia”. 1976,  l’omicidio di Silvestro P. a Guidonia-Montecelio
Luciano Liggio
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Tommaso Verga Modifica articolo

21 Marzo 2024 - 18.59


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SILVESTRO P., FONTANIERE del Comune di Guidonia Montecelio, scompare il 15 ottobre 1976. Il cadavere viene ritrovato l’1 dicembre di quell’anno nella zona denominata «dei siciliani», onde circoscrivere il territorio di Guidonia che sulla via Maremmana, dal ponte della ferrovia, a destra e a sinistra, si dirige verso Marcellina e Palombara Sabina, una larga frazione della provincia a est della Capitale.

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Proprio a ridosso della ferrovia, Giuseppe Caramanna, uno dei fondatori della Dc cittadina, amministra i possedimenti del barone La Lomia, feudatario di Canicattì. Saranno il gestore ed il congiunto, fra’ Roberto, ad essere interessati dall’«avviso di garanzia» spiccato da Paolo Borsellino. Accusa: capi del mandamento di Canicattì. 

A interrogare i due fratelli, fattore e frate, il 2 aprile 1992, il maresciallo Giuliano Guazzelli, orribilmente trucidato il 4 aprile, al rientro in Sicilia, due giorni dopo, appena uscito dall’abitazione di Menfi.

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P.S. «Maffia» a Guidonia Montecelio si legge con la maiuscola e due ff, per oltre un ventennio scolpita a pennellessa su un muro divisorio del quartiere cittadino di Villalba dalla Tiburtina, attributo evocatore di «quella» mafia e non altre.

D’altronde Guidonia è la città dove ha scelto di risiedere Natale Rimi, a seguito dell’assunzione in Regione Lazio nel Coreco (anche se il Comitato regionale di controllo non è ancora esistente). Il figlio dell’ergastolano capomafia Vincenzo Rimi si colloca nel «continente» avendo ottenuto il «comando» dal Comune di Alcamo (Trapani).

Non bastasse, il 19 novembre 1969, il boss Luciano Liggio fugge dalla clinica ‘Villa Margherita’ vestito da suora e viene “accolto” a Guidonia Montecelio.

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Come si vede, a Guidonia Montecelio non mancano di certo fatti e relazioni di Maffia. Ragion per cui, tra le cause dell’omicidio di Silvestro P. – rimaste sconosciute –, i suoi compagni di politica e di partito hanno sommato anche l’ipotesi che l’ucciso, militante del Pdup, potesse aver scoperto irregolarità nell’appalto della posa in opera dei contatori dell’acqua. Anche se la «ragione politica» rimase completamente estranea alle indagini.

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