Un deputato israeliano di estrema destra, Zvika Foghel, del partito Potere ebraico, ha pronunciato una minaccia contro la Corte Suprema che ieri aveva bocciato una parte cruciale della riforma della giustizia voluta dal governo di Benjamin Netanyahu, attirando critiche e polemiche delle forze politiche moderate e dell’opposizione.
«Prima distruggeremo Hamas, poi ci occuperemo di Hezbollah e come dessert sistemeremo anche la Corte suprema – ha scritto su X – Ogni cosa a suo tempo. Pazienza». Ieri la Corte ha bocciato un emendamento approvato a luglio dalla Knesset, nel quale si elimina la clausola di «ragionevolezza», utilizzata dagli organismi giudiziari per annullare le decisioni del governo se considerate anticostituzionali. La controversa riforma della giustizia di Netanyahu ha portato per mesi decine di migliaia di israeliani in piazza per proteste antigovernative senza precedenti, interrotte brutalmente dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Contro la minacciosa dichiarazione di Foghel si sono pronunciati il leader del partito di Unità nazionale, all’opposizione ma attualmente parte del gabinetto di guerra, Benny Gantz, che l’ha definita «spregevole e vergognosa».
Anche il ministro dell’Interno Moshe Arbel ha dichiarato che «non c’è posto per includere la Corte Suprema nella stessa frase dei nostri peggiori nemici». Foghel è invece stato difeso dal capo del suo partito, il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir: «chi vede in questo tweet un paragone fra Hamas e la Corte Suprema – ha detto – ha problemi di comprensione della lettura»
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