La pandemia è un ricordo, ma gli scenziati guardano cosa ne resta

Sono passati cinque anni ma quale era la decisione giusta per tamponare la pandemia mondiale?

La pandemia è un ricordo, ma gli scenziati guardano cosa ne resta
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

9 Marzo 2025 - 19.15 Culture


ATF AMP

La pandemia creata dal Covid è un ricordo grigio in tutto il mondo. Sono passati 5 anni ormai da quel periodo cupo, da quando in Italia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciò agli italiani di chiudersi in casa per evitare il contagio. Dal momento del lockdown gli italiani hanno dovuto sopportare le varie regole per preservare i cittadini più a rischio. Questi provvedimenti, anche se supportati dal Comitato scientifico, sono stati fortemente contestati riguardo alla loro efficacia.

Top Right AMP

“Io sono stato sempre abbastanza critico non tanto sul fatto di aver chiuso in quel momento l’Italia, perché allora era l’unica soluzione, ma per avere mantenuto il lockdown per troppo tempo” spiega all’Adnkronos l’infettivologo Matteo Bassetti. Secondo Bassetti il problema non fu tanto la chiusura completa dei primi 3 mesi, durante i quali si doveva intervenire per affrontare un virus sconosciuto che mieteva vittime, quanto la fase successiva dell’emergenza. “Sul dopo invece alcune decisioni non sono state corrette. Questo doveva essere il compito della Commissione parlamentare d’inchiesta e non altro”, conclude Bassetti.

Il virologo Roberto Burioni su X ha ricordato come “senza lockdown tutti gli ospedali sarebbero andati in tilt e avremmo cominciato a contare non solo i morti di Covid, ma anche di infarto, ictus e altre malattie curabili. Sarebbe stata una catastrofe senza precedenti per il nostro Paese”.

Dynamic 1 AMP

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi sostiene che dopo 5 anni “abbiamo imparato ad avere più attenzione su quello che succede nel mondo, qualunque focolaio epidemico oggi ci interessa e lo sorvegliamo. In termini di Global Health oggi siamo più bravi”. Cicozzi critica però la gestione pandemica perché molte decisioni sono state prese in base a un indice di trasmissibilità (Rt) mal calcolato.

“Il punto è che nel primo Cts non è stato dato il giusto peso a statistici ed epidemiologi che avrebbero fatto un calcolo dell’Rt corretto, mentre ci siamo trovati con una sovrastima o sottostima. La lezione spero sia stata imparata” conclude Ciccozzi.

 Per l’infettivologo Massimo Andreoni: “Sono passati 5 anni ma la pandemia è ancora ‘dentro’ di noi, ha modificato la vita di tutti noi, rivedendola oggi fu un momento in cui noi tutti non sapevamo che cosa avremmo fatto. Ricordiamoci che per una settimana incontrare una persona asiatica per strada creava preoccupazione. Il lockdown è stato un evento drammatico che ha modificato la vita di noi tutti ma ci ha dato sicurezza in quei giorni difficili. Sapere che come cittadini eravamo protetti perché ognuno doveva stare in casa propria ci ha permesso di rassicurarci che ci saremmo salvati”.

Dynamic 1 AMP

Massimo Andreoni, che è direttore della SIMIT (Società italiana di malattie infettive e tropicali), conclude con un avvertimento: oggi, come nel 1300 per la peste, la scienza ha dimostrato che il lockdown è fondamentale per bloccare una pandemia.

FloorAD AMP
Exit mobile version