L'università di Siena dedica l'inizio dei corsi a Gaza e alla Palestina

Il 13 ottobre è la data indicata dal Rettore Di Pietra, per dedicare un momento di riflessione e studio al popolo palestinese.

L'università di Siena dedica l'inizio dei corsi a Gaza e alla Palestina
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30 Settembre 2025 - 17.54 Culture


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È fondamentale in questo momento tenere salda l’attenzione su Gaza e la Palestina, sul genocidio che Israele sta perpetrando ai danni della popolazione gazawa, ma anche sul regime di apartheid che mette in opera in Cisgiordania da anni, oltre che sulla vicenda della Global Sumud Flotilla, sempre più prossima alle coste palestinesi.

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E per questo che il Rettore dell’Università di Siena, Roberto De Pietra, ha condiviso la proposta partita dal basso, da docenti, studenti e personale tecnico, di dedicare le lezioni di apertura dei corsi a ciò che accade nella sponda opposta del Mediterraneo. Un occasione di riflessione e approfondimento, in ottemperanza alla visione di un’Università come luogo di dialogo, che prevede che ogni docente e dipartimento che voglia aderire all’iniziativa possa dedicare una lezione alla Palestina, declinandola in base al proprio ambito di studio. Il rettore, come si legge nella mail inviata aveva proposto che fosse il 13 ottobre la giornata dedicata a tale iniziativa, ma lasciando autonomia ai vari Dipartimenti. 

È così che, ad esempio, il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali nella giornata di ieri ha già iniziato a dedicare le lezioni di apertura dei corsi a una riflessione più ampia sul passato e presente in tempo di guerra e di pace, non solo a Gaza e in Palestina: è il caso del professore Gianluca Amato che ha voluto aprire il proprio corso di Storia dell’arte moderna avanzato con una lezione dal titolo “Conflitti e diaspore artistiche nell’Italia tra Quattro e Cinquecento”.

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Più focalizzati su Gaza e la Palestina sono stati altri interventi, come la lezione “Il passato dei territori palestinesi” della professoressa Nicoletta Volante di Paleontologia; il professore Carlo De Domenico ha invece voluto aprire il proprio corso ospitando la dottoressa Valentina Porcheddu, dall’Università di Bordeaux Montaigne, che ha più volte scritto sul Manifesto riguardo al patrimonio archeologico minacciato da guerra e terrorismo, e che ha portato un’importante testimonianza sulla dispersione e distruzione del patrimonio artistico gazawo, spesso colpito anche da bombardamenti. È possibile seguire il calendario in aggiornamento delle iniziative “Senza distogliere lo sguardo” del DSSBC sul profilo instagram del dipartimento, oltre che sulla pagine web dello stesso. 

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