Iniziano i lavori di restauro della Grotta di Diana a Villa d'Este
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Iniziano i lavori di restauro della Grotta di Diana a Villa d'Este

Posta in un punto panoramico di Villa d'Este, eletta Patrimonio dell'Umanità Unesco già dal 2001, la Grotta di Diana è un ninfeo a camera a pianta cruciforme situato nella Passeggiata del Cardinale

Iniziano i lavori di restauro della Grotta di Diana a Villa d'Este
Grotta di Diana a Villa D'Este
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3 Dicembre 2023 - 11.02 Globalist.it


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Grazie alla sinergia fra l’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este e Fendi, la maison romana del lusso, nei prossimi mesi avrà inizio nel giardino Estense a Tivoli l’intervento di restauro della Grotta di Diana, finalizzato al pieno recupero della leggibilità del ciclo decorativo e alla riapertura di uno dei luoghi più suggestivi del sito. Particolare attenzione verrà posta al miglioramento dell’accessibilità motoria alla Grotta, nonché alle esigenze delle persone con disabilità visiva, uditiva e cognitiva, attraverso un percorso dedicato.

Posta in un punto panoramico di Villa d’Este, eletta Patrimonio dell’Umanità Unesco già dal 2001, la Grotta di Diana è un ninfeo a camera a pianta cruciforme situato nella Passeggiata del Cardinale. Realizzato tra il 1570 e il 1572 da Paolo Calandrino su probabile ispirazione di Pirro Ligorio, l’architetto che progettò la Villa e il parco, l’ambiente è dedicato al piacere onesto e alla castità, personificati in Diana, dea cacciatrice e simbolo di virtù. Al suo interno sono raffigurati episodi mitologici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio insieme a Tritoni, Nereidi e Cariatidi canefore.

Il restauro si pone in linea con gli obiettivi primari di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale prefissati dal direttore dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, Andrea Bruciati, che ha fortemente voluto questa partnership con Fendi, già protagonista di interventi simili in passato, con il restauro di varie fontane simbolo di Roma come la Fontana di Trevi, il Complesso delle Quattro Fontane, la Mostra dell’Acqua Paola, la Fontana del Mosè, la Fontana del Peschiera e la Mostra della nuova Acqua Vergine, fino al più recente Tempio di Venere e Roma al Palatino.

«L’intervento conservativo complessivo – spiega Bruciati – intende assicurare la tutela del bene mediante un lavoro sulle superfici decorate ma anche sulle strutture e sui percorsi adiacenti, per un pieno recupero della leggibilità del ciclo decorativo». «È un onore per Fendi estendere i propri confini Romani fino a Villa d’Este, a Tivoli – aggiunge Serge Brunschwig, residente e Ad di Fendi – riconosciuta in tutto il mondo come Patrimonio dell’Umanità Unesco».

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