Santonocito s’è dimesso da direttore generale Asl Roma 5 dopo l'incendio all'ospedale di Tivoli
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Santonocito s’è dimesso da direttore generale Asl Roma 5 dopo l'incendio all'ospedale di Tivoli

Dal 9 febbraio il DG interromperà definitivamente le mansioni svolte a Tivoli, per occuparsi esclusivamente del Policlinico di Messina, dopo l’assegnazione dell’incarico (in un “pacchetto” con altri 17) ugualmente di direttore generale

Santonocito s’è dimesso da direttore generale Asl Roma 5 dopo l'incendio all'ospedale di Tivoli
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Tommaso Verga Modifica articolo

7 Febbraio 2024 - 00.25 Globalist.it


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Dopodomani Santonocito lascia Tivoli. Motivo, la sottoscrizione delle dimissioni dall’incarico di direttore generale della Asl RM5, nomina risalente al 12 settembre 2019 per scelta di Nicola Zingaretti (e Alessio D’Amato). Dal 9 febbraio il DG interromperà definitivamente le mansioni svolte a Tivoli, per occuparsi esclusivamente del Policlinico di Messina, dopo l’assegnazione dell’incarico (in un “pacchetto” con altri 17) ugualmente di direttore generale il 31 gennaio da parte del presidente della giunta regionale Renato Schifani.

Difficilmente, l’uscente di Tivoli sarà sostituito da un nuovo direttore generale. Per il semplice motivo che le dimissioni sono intervenute proprio mentre si è in attesa della pubblicazione del nuovo bando regionale per l’aggiornamento dell’elenco degli idonei a DG. 

Si attende quindi che sia il direttore amministrativo a indossare l’abito di facente funzione in attesa dell’espletamento della procedura, oppure che venga nominato un commissario come è stato per Viterbo, Rieti e Frosinone.

Con la lettera di dimissioni, Santonocito ha mostrato la propria preferenza tra la poltrona di direttore generale di Tivoli e quella isolana. Il «cambio di guardia» obbligato deriva dalla scelta di occupare full-time la direzione generale dell’Azienda ospedaliera universitaria “Gaetano Martino” di Messina. 

Città nella quale Santonocito ha preferito tornare. Non mancando, nell’ultima settimana di Tivoli, 1 e 2 febbraio compresi, di provvedere alla soddisfazione di attese del personale, assegnando incarichi interni, oltre alla nomina di alcuni direttori di dipartimento benché dovuti. 

In Sicilia, l’ex dg della Asl RM5 dovrà sottoporsi alla trafila del parere sulle nomine (obbligatorio) da parte della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Improponibile il mantenimento – seppure “compatibile” dal punto di vista regolamentare –, del doppio incarico Tivoli-Messina. Di qui la scelta delle dimissioni dalla Asl RM5, e la scelta dell’analogo titolo in Sicilia.

Contemporanea l’ultima decisione (probabilmente) dell’ex direttore generale datata 2 febbraio su Tivoli. Si tratta di una delibera che affida a un consulente di Napoli lo studio dell’incendio che ha devastato l’ospedale «San Giovanni Evangelista» l’8 dicembre 2023. Una decisione opportuna a seguito del fatto che «I’Azienda ha stipulato una polizza “all risks” con la socierà “Revo lnsurance spa” per Ia copertura di tale tipologia di danni (polizza n.1995382. scadenza 30/04/2024)».

Neppure l’abbandono dell’Azienda sanitaria di Tivoli ha messo fine alla polemica contro Giorgio Giulio Santonocito da Andrea Crisanti, professore di microbiologia e senatore Pd. Il quale in una nota si esprime: «Il dottor  Santonocito non ha resistito alla pressione e fugge da Tivoli. Non possiamo che felicitarci per tutti i cittadini e i pazienti dell’Asl Roma 5, finalmente liberati. Allo stesso tempo, non possiamo non esprimere cordoglio e preoccupazione per coloro che avranno a che fare con il manager a Messina. Più seriamente, non possiamo non indignarci per una vicenda che ha del surreale», che è «una vergogna». 

«Ricordiamo – scrive lo scienziato e senatore – che il dottor Santonocito è direttore generale della Asl Roma 5 diventata tristemente nota alle cronache per il rogo all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dell’8 dicembre scorso, nel quale, ricordo, sono morti 3 pazienti. Dopo oltre 4 anni di gestione il dottor Santonocito può orgogliosamente vantare il merito di aver piazzato il San Giovanni Evangelista fra gli 8 “peggiori” ospedali nazionali, come risulta dal report del Programma nazionale esiti (Pne) del 2023 dell’Agenas. Valutazione che è ricorsa costantemente anche negli anni passati. A proposito del rogo, stando a quanto raccontato da dipendenti e medici che hanno lavorato con lui e che a più riprese ne hanno denunciato l’operato, il dirigente non ha ascoltato chi, meglio informato e preparato di lui, lo avvertiva rispetto ai pericoli delle sue decisioni, tra cui quella di non rimuovere i rifiuti ammassati sotto le finestre dell’ospedale, proprio quelli dai quali sarebbe partito l’incendio. Provvedimento più volte richiesto con urgenza dall’allora direttore sanitario dell’ospedale in questione, al quale Santonocito non ha ritenuto di dare seguito.

«Ora – conclude Crisanti – si apprende che la Regione Sicilia ha apprezzato le “res gestae” di Santonocito al punto di consegnargli la nomina di commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico `G. Martino´ di Messina. E’ vergognoso. E conferma la necessità sempre più impellente dell’approvazione della mia legge di riforma del sistema di nomine dei dirigenti sanitari. E’ ora di mobilitarsi».

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