di Giuliano Santoboni
Con ogni probabilità sarebbe bastata la nota protocollo n. 0063024 del 02 Luglio2021 (quattro anni e mezzo fa) a firma del dirigente Urbanistica, Demanio e Patrimonio Arch. Paolo Cestra per evitare di perdere clamorosamente la ex cava di Colle Largo, 73 ettari di terreno pubblico comunale sottratti inspiegabilmente alla collettività. E sarebbe bastato scavare un po’ nella memoria guidoniana per trovare altre prove che il terreno è sempre stato utilizzato come bene pubblico in maniera ininterrotta per decenni.
Ma andiamo con ordine.
Con i soliti toni da avvocato dell’accusa verso le amministrazioni precedenti, il Sindaco Mauro Lombardo durante il consiglio comunale del 3 dicembre era stato categorico: l’ex cava di Colle Largo è stata perduta nella causa di usucapione intentata da un cittadino di Montecelio perché la giunta precedente non aveva presentato nessun documento utile a difendersi in tribunale.
Vi sveliamo il finale: non è vero.
Sventolando in aula lettere su lettere di carteggio a senso unico (secondo lui) tra gli uffici, il sindaco/avvocato ha sciorinato a consiglieri e assessori la sua verità, quella cioè di un comune che sotto la guida dell’amministrazione pentastellata non è riuscito a produrre alcun documento, testimonianza o prova utile da presentare in tribunale contro la tesi dell’allevatore, che sosteneva che in 20 anni nessuno ha mai disturbato il suo possesso del bene. Mai una iniziativa, quindi, mai una prova che il Comune avesse esercitato in qualunque modo il suo diritto di proprietà della cava di Colle Largo.
“Se non avevate nessun documento, avreste potuto chiamare a testimoniare Masini o cinquanta agenti di Polizia Locale, che in vent’anni qualche intervento in quel luogo lo avranno pure fatto!”, tuonava Lombardo con un piglio volutamente accusatorio all’indirizzo di chi lo ha preceduto e riferendosi per la testimonianza ad Alfonso Masini, consigliere comunale di Forza Italia, ex dirigente comunale e memoria storica di Guidonia Montecelio.
E quindi, sempre secondo il sindaco, nonostante le mille richieste fatte, nessuno ha mai risposto e il comune è dovuto andare allo sbaraglio davanti al giudice di Tivoli senza carte in mano a contrastare il “vaccaro”, che a suo favore sembra aver portato documentazioni attestanti lavori di sistemazioni varie nell’area e testimonianze personali di altri allevatori.
La nota ufficiale
Ed ecco spuntare invece la citata nota dei primi di luglio, ben sei mesi prima del termine per “l’ammissione dei termini di prova”, la presentazione in tribunale delle prove a proprio favore, con la quale l’urbanistica comunale consegnava ufficialmente una lunga serie di documenti che certificano che il comune già da 10 anni prima concedeva la cava per ogni sorta di iniziativa, tutte ben ingombranti e rumorose, del tutto incompatibili con il concetto di “possesso indisturbato” che sostiene l’allevatore. Non si tratta quindi, come dice il sindaco, di meri atti interni con i quali il proprietario (il comune) era convinto di essere il padrone di tutto, ma eventi realizzati davvero, manifestazioni, gente che ci va con il beneplacito di Piazza Matteotti.

6 mesi prima del termine di presentazione delle prove
La prima determina dirigenziale è del 2011 da parte del settore Cultura ma transitata anche per quello del Patrimonio, firmata dall’allora responsabile della Cultura e Pubblica Istruzione Aurora Mancaniello che concedeva la somma di 6.000 € al Gruppo Cinofilo della Sabina Romana per la realizzazione della “Prima esposizione cinofila amatoriale” proprio nella cava. E il fatto che sia transitata per il patrimonio è proprio per rendere conto a chi esercita sul bene pubblico il pieno diritto di proprietà che quell’immobile verrà usato per fini autorizzati dal Comune.
E l’iniziativa deve essere andata benissimo, tanto che pochi mesi dopo, ad aprile del 2012 si replica con un importo di 6.171 € per la seconda edizione, sempre li alla cava di Colle Largo, nei 73 ettari che sono stati persi in una causa di usucapione perché, secondo il sindaco, gli uffici non rispondevano alle sollecitazioni e non presentavano alcuna prova che il possesso dell’area era sempre rimasto saldamente nelle mani di Palazzo Matteotti.

A seguire, anche se potenzialmente al di fuori del periodo in contestazione che va dal 1996 al 2016 ma che dimostra che cercando per bene i documenti si potevano trovare, troviamo l’autorizzazione 193 dell’11 Novembre 2020 con la quale il dirigente pro tempore delle Finanze Nicolò Roccolino concedeva alla ASD Guidonia Enduro l’utilizzo dell’area per un’attività “sportiva dilettantistica scuola guida moto e sicurezza stradale”. Un baccano infernale, altro che possesso indisturbato.

Abbiamo poi, sempre nella stessa nota, il lungo carteggio relativo all’affitto Groenlandia, per la realizzazione del set cinematografico per la serie Romulus, che oltre ai contratti regolarmente sottoscritti e registrati, si compone anche di 4 documenti pesanti, due diffide dirigenziali sempre di Paolo Cestra e due ordinanze di Michel Barbet volte a far sgomberare il terreno da vacche e materiali, in quanto come di ribadisce negli atti, lo stesso è di proprietà comunale, senza ombra di dubbio. Se questo è un possesso indisturbato……

Che sia proprio questo con Groenlandia il contratto che Lombardo cita nel suo lungo intervento e che dice che “lo abbiamo trovato noi” riferendosi alla sua amministrazione, ma che invece era stato trasmesso a luglio 2021, 6 mesi prima del termine? Il giudice, avendolo ricevuto dopo il termine di presentazione delle prove, decide che è troppo tardi per ammetterlo e non verrà preso in considerazione. Certo, sarebbe un fatto ancora più grave.
Le prove di memoria guidoniana.
Da una semplice ricerca di archivi personali, è venuta quindi fuori la nota del 2021 che già da sola probabilmente basterebbe a confutare quanto dichiarato dal sindaco a proposito delle mancate risposte e dall’allevatore per quanto riguarda il possesso indisturbato. Potendo accedere agli archivi comunali, sicuramente sarebbero emersi ben altri documenti che avrebbero coperto un arco temporale decisamente più grande e a ribadire che quella cava è sempre stata del comune e che lo stesso ne esercitava pienamente il possesso.

Facciamo degli esempi. Nel 2014 inizia la costruzione del parcheggio comunale di Montecelio, un’opera pubblica iniziata dall’amministrazione Rubeis e nella quale sedevano ben incardinati moltissimi esponenti dell’attuale governo cittadino. Per far posto al multipiano, sono state tolte dal sottosuolo monticellese migliaia di tonnellate di rocce che sono state appoggiate per anni e anni proprio nel bel mezzo del pascolo delle vacche, a Colle Largo.
E queste cose le fa il padrone del terreno, e senza chiedere il permesso a nessuno,
Andiamo ancora più indietro con gli anni: i fantastici concertoni di Colle Largo, organizzati da associazioni e gruppi locali, che oltre a voler creare occasioni culturali interessanti, volevano sollevare l’attenzione su temi ambientali importanti, come la bonifica di una parte dello stesso Colle Largo dopo anni e anni di depositi di piombo dovuti al cosiddetto “tiro a volo”. Si parla di concerti nel 2003, 2004 e 2005 e poi subito dopo nel 2009 e 2011, con tanto di palco, gruppi elettrogeni, decine di musicisti, migliaia di persone tra il pubblico: tutto sempre autorizzato dal padrone del terreno: il Comune e non di certo il vaccaro.
L’amministrazione di Michel Barbet maldestramente tirata in ballo.
Senza mai nominarlo, per carità, ma l’ex sindaco è stato evocato più volte dall’attuale inquilino di Palazzo Matteotti.
Frasi come “certo questa roba è sfuggita a chi c’era in quel periodo” oppure, parlando della causa intentata dall’allevatore, “ho letto un resoconto nel quale si dice che l’hanno presa a risatine e sorrisetti” sono veri e propri atti d’accusa gratuiti alludendo pesantemente a superficialità e sciatteria personale, politica e amministrativa assolutamente lontani dalla verità e dal modo di agire tipico dell’amministrazione Barbet. Si pensi quel che si vuole, ma con impegno, dedizione e senza neanche una risatina inopportuna, ha rimesso in ordine i conti dopo le ruberie e gli arresti della gestione di centrodestra dalla quale provengono tanti dei protagonisti della scena politica attuale.
Michel, purtroppo, non può difendersi personalmente e ristabilire l’ordine delle cose, ma a farlo posso provarci io stesso attraverso questo articolo dopo aver governato 5 anni accanto a lui, e tra i moltissimi altri pronti a farlo c’è anche Antonino Briganti, componente prima e presidente poi della Commissione Urbanistica, che spiega: “Il dirigente ci fece partecipi della causa in corso e delle richieste di documenti e ci informò quando vennero trasmessi ufficialmente nel luglio del 2021, come evidente dalla nota e dai protocolli. E le carte lo confermano“.

