Elezioni in gran parte del mondo. L'Italia alle prese con l'europee oltre a importanti regionali e comunali
Top

Elezioni in gran parte del mondo. L'Italia alle prese con l'europee oltre a importanti regionali e comunali

Incertezza per il Parlamento europeo e sulle presidenziali statunitensi. Elezioni anche in Russia e in India. In Italia si eleggeranno cinque governatori e settecento sindaci

Elezioni in gran parte del mondo. L'Italia alle prese con l'europee oltre a importanti regionali e comunali
In Usa la sfida elettorale
Preroll

redazione Modifica articolo

10 Gennaio 2024 - 09.48 Culture


ATF

di Giusppe Castellino

Quei periodi bui, incerti, che studiavamo sui libri al liceo sono tornati, purtroppo, di gran carriera. E, in tutto questo, il 2024 si appresta a diventare un vero e proprio spartiacque per il mondo intero. Basta guardare gli appuntamenti elettorali con relative sfide politiche che ci saranno quest’anno.

Tra meno di due settimane, più precisamente il 15 di gennaio, inizieranno le primarie democratiche negli USA che ci porteranno direttamente al giorno delle elezioni per il nuovo presidente il 5 novembre. Tutto il mondo e noi italiani, in particolare, siamo interessati a seguire queste elezioni che si tengono oltreoceano. Abbiamo un’economia mondiale che non sta passando uno dei suoi migliori momenti (insomma, non siamo alla crisi del 2008 ma non sono nemmeno tempi d’oro) e soprattutto le due nuove guerre che stanno sconquassando tutti gli equilibri geopolitici.

Dopo l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ci stiamo trascinando questo conflitto da febbraio 2022. È un conflitto in cui non è stato difficile scegliere da quale parte stare, eppure, nel lungo, ha portato con sé diversi problemi e tante domande: gli ucraini sono stati supportati sia dal punto di vista economico e militare ma c’è da chiedersi se questo supporto incondizionato sia sano. Tutti questi aiuti hanno anche l’obiettivo di condurre le parti a un tavolo di negoziati ma la sensazione è che ciò si stia trasformando in un braccio di ferro a chi resiste di più. I dubbi crescono con il passare del tempo.

Mentre questa guerra continua ad oltranza, a Gaza, dopo il 7 ottobre violento di Hamas, siamo alla distruzione di massa. L’obiettivo dichiarato è quello di sradicare completamente Hamas, anche se restano molti dubbi sulle giustificazioni dichiarate da Israele per questa violenta offensiva.

E’ in questo clima di nuove forti contrapposizioni e di profondi mutamenti, che vanno a interessare la geopolitica globale, che si svolgeranno non solo le elezioni presidenziali USA ma anche quelle del Parlamento europeo. A giugno gli elettori europei saranno chiamati a scegliere se confermare l’attuale maggioranza di governo o a far prevalere le forze nazionalistiche ed estremiste. C’è, infatti, un equilibrio molto fragile che potrebbe spezzarsi di colpo perché negli ultimi anni, nei vari paesi europei, sono stati votati partiti sempre più euroscettici. È vero che una volta eletti, hanno ammorbidito di molto le loro posizioni, ma se dovesse esserci una vittoria schiacciante delle destre più radicali temo che l’Europa possa avviarsi verso un indecifrabile futuro .

Sara l’anno delle elezioni nell’intero pianeta, a cominciare dall’India che è diventato il paese più popoloso del mondo. Di fatto, in quest’anno, andrà alle urne metà della popolazione mondiale e saranno interessati ben 76 paesi e tra questi oltre agli Stati Uniti, all’Europa e all’India ci saranno Bangladesh, Brasile, Indonesia, Messico, Pakistan, Russia e 18 paesi dell’Africa. Ci sono paesi democratici e altri in cui le elezioni non saranno libere o veramente democratiche, date le leggi contro la libertà di parola o di associazione presenti in molti regimi. All’interno dell’Europa andranno alle urne: Portogallo, Belgio e Austria.

Anche il nostro Paese sarà coinvolto in una tornata elettorale molto importante: si voterà, infatti, per cinque regioni, tra le quali la Sardegna e saranno coinvolti anche oltre 700 Comuni.  Nella maggior parte di questi si voterà il 14 e il 15 maggio, con gli eventuali ballottaggi già fissati per le giornate del 28 e del 29 maggio. In altri, invece, il primo turno si terrà direttamente a fine maggio. Sono complessivamente più di 6 milioni gli elettori chiamati alle urne dei quali molti sono residenti in 17 capoluoghi di provincia che dovranno scegliere il sindaco. Tra questi ce ne sono sette che superano i 100mila abitanti: Firenze e Ancona, capoluoghi  di Regione e poi Catania, Brescia, Latina, Siracusa, Terni e Vicenza. 

Native

Articoli correlati