Un interessante ritrovamento agli scavi archeologici di Selinunte
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Un interessante ritrovamento agli scavi archeologici di Selinunte

La missione archeologica universitaria USA/Italia continua fino all’inizio di luglio

Un interessante ritrovamento agli scavi archeologici di Selinunte
Foto tratta da Ansa.it
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9 Giugno 2024 - 19.01 Culture


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Una lancia spezzata posata a incrocio con un osso di bovino: è questo il primo interessante ritrovamento, datato al 570 a.C., ad appena una settimana dall’inizio degli scavi presso il tempio dedicato alle divinità femminili a Selinunte, il cosiddetto “tempio R”.

Lo scavo, diretto dal Prof. Clemente Marconi, vede impegnati 60 studenti provenienti dalle Università di Milano, New York ed Emory di Atlanta, che sono stati divisi in gruppi per analizzare attentamente gli spazi dentro le mura del tempio adiacenti alle porte sud e nord dell’area sacra, e proseguire lo scavo attivo dall’anno scorso della cella che precedeva l’adyton, ambiente riservato ai sacerdoti. Proprio qui sono stati scoperti anche alcuni fori nella roccia, traccia degli argani che servivano a sollevare i blocchi per la costruzione dei muri.

Il reperto del frammento di lancia incrociato con l’osso di bue è emerso dallo scavo di profondità della porta sud; ha dichiarato il direttore dello scavo che “è la testimonianza di un rito legato al culto per le divinità col sacrificio di animali, probabilmente legata alla costruzione del tempio. Del resto nella madre patria di Megara ci sono testimonianze di questo culto che qui a Selinunte abbiamo scoperto in diversi scavi”.

Sempre vicino alla porta sud sono già emersi altri particolari interessanti: spiega Andrew Ward dell’Emory University che “oltre il muro di cinta c’è traccia di altri due muri, dai quali sono emersi segni di intonaco bianco e frammenti di pittura rossa”.

L’area adiacente la porta nord, invece, non era stata finora mai indagata.

Il direttore del Parco archeologico ha affermato che “le tecniche di ricerca che sta mettendo in atto il professor Marconi ci danno delle indicazioni molto precise, cosa che in passato succedeva meno. Le risultanze degli scavi stanno aggiungendo dei tasselli allo studio, soprattutto, dell’area dei monumenti templari sull’Acropoli”.

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