Senna inquinato e la maledizione del quarto posto
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Senna inquinato e la maledizione del quarto posto

Paltrinieri e De Tullio avanzano nel nuoto, il fiume di Parigi si conferma un problema per le varie gare a causa dell'inquinamento.

Senna inquinato e la maledizione del quarto posto
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29 Luglio 2024 - 21.19 Culture


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La maledizione del quarto posto e la medaglia di legno continua ad inseguire l’Italia, ieri Alice Volpi nella scherma e Odette Giuffrida nel judo, oggi la stessa sorte è capitata sempre nel judo a Manuel Lombardo che si è dovuto fermare ad un passo dal podio.

Bene Paltrinieri e De Tullio che hanno ottenuto l’accesso alla finale negli 800 per il nuoto, mentre nel tennis l’unica nota positiva è il duo Jasmine Paolini e Sara Errani che ha passato il turno.

Ma il tema che ha tenuto banco oggi ha riguardato la Senna; infatti, ancora una volta gli atleti non hanno potuto allenarsi in vista del triathlon che è in calendario per giorno 30 luglio (il maschile) ed il 31 luglio (il femminile). Il fiume, anche a causa delle piogge forti degli ultimi giorni, è risultato inquinato avendo gli Escherica coli superiori ai limiti previsti da regolamento.

C’era da aspettarselo? Un po’ si, gli atleti sin da subito sono risultati per la maggior parte perplessi nella scelta di usare il Senna come pista ma la città ospitante aveva fatto di questa scelta una bandiera che hanno difeso fino all’ultimo. La commissione medica del World Triathlon però bada poco alla propaganda ed è categorica: se ci sarà anche solo un punto superiore al limite previsto degli escherica coli, la commissione darà il parere negativo e si disputerà un duathlon fatto solo di ciclismo e corsa.

Dopo la poco felice cerimonia di inaugurazione, sotto un diluvio battente che ha rischiato più di far raffreddare gli atleti più che dar spettacolo, e con 1,4 miliardi investiti per cercare di renderlo balneabile per queste Olimpiadi, il Senna sta diventando il simbolo dei problemi di questa Olimpiade e non la soluzione riqualificante che tanto la Francia avevano ostentato.

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