Dura solo 45 secondi l'incontro di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif
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Dura solo 45 secondi l'incontro di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif

Un paio di colpi pesanti della transgender algerina hanno consigliato il ritiro all'italiana. Le polemiche continueranno sul piano sportivo e quello politico

Dura solo 45 secondi l'incontro di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif
Imane Khelif sta per sferrare il colpo che farà decidere il ritiro ad Angela Carini
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1 Agosto 2024 - 13.48 Culture


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di Marcello Cecconi

Il match olimpionico dei welter femminile è stato sospeso dopo 45 secondi. Angela Carini si è ritirata contro Imane Khelif, la transgender algerina. Chi pensava che lo svolgimento dell’incontro avesse messo in ombra le polemiche avvelenate dei giorni scorsi e superato il caso si sbagliava di grosso. Il fuoco sulla polemica è continuata da parte della politica che con Matteo Salvini ha continuato a metterci cerini accesi. “Un mondo al contrario” lo ha definito su Instagram facendo un facile gioco di parole per richiamare il modo di pensare del Generale Vannacci che ci ha fatto la fortuna con tali argomenti.

Insomma la gara tra Carini e Khelif è finita dopo poche decine di secondi e in secondo piano è finita la competizione agonistica. La sospensione è sicuramente avvenuta per motivi extra sportivi e dopo 45 secondi l’arbitro ha ufficializzato l’esito del combattimento. Carini si è ritirata dopo aver subito due colpi pesanti dall’algerina. Appena iniziato il match ha subito un colpo che le ha sganciato il casco, e per questo motivo ha chiesto la temporanea sospensione dell’incontro.

All’angolo il casco è stato sistemato e si è ripartiti ma Carini subisce un altro duro colpo e decide di abbandonare. Nella diretta televisiva si sente nettamente una frase della pugile, che rivolta al suo angolo dice: “Fa malissimo”. Qualche secondo e l’azzurra abbandona definitivamente con conseguente verdetto ufficiale. Khelif vince e passa al turno successivo mentre Carini lascia le Olimpiadi evitando anche il saluto all’algerina che la cercava.

Nelle interviste successive la Carini si mostra sinceramente addolorata dell’accaduto e afferma di non “voler giudicare nessuno” ma che non se la sentiva di continuare, finendo l’intervista fra le lacrime. Sicuramente il caso resta, le autorità sportive dovranno affrontarlo e la politica continuerà a nutrirsene con ingordigia. La Carini oggi è apparsa più un agnello sacrificato su più altari che una combattente del “nobile” sport.

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