Emergenza discariche abusive. Vani i tentativi del Comune, zozzoni scatenati. Videosorveglianza e isola ecologica bloccate
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Emergenza discariche abusive. Vani i tentativi del Comune, zozzoni scatenati. Videosorveglianza e isola ecologica bloccate

Guidonia e l'abbandono dei rifiuti, la Nomentana bis era appena stata ripulita, immondizia dalla zona industriale fino alle campagne di Montecelio. Ecocentro da 400 mila € prima agibile poi non più, videosorveglianza tutto fermo da agosto scorso

Emergenza discariche abusive. Vani i tentativi del Comune, zozzoni scatenati. Videosorveglianza e isola ecologica bloccate
La discarica appena bonificata a via Nomentana Bis e di nuovo altre buste di immondizia
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18 Marzo 2025 - 12.08


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di Giuliano Santoboni

Non si è fatto in tempo a ripulire le scandalose piazzole della Nomentana Bis il giovedì della scorsa settimana, che già dal lunedì’ successivo sono comparsi nuovi sacchi di immondizia a bordo strada. E si sa che dopo i primi timidi “pionieri” del sacchetto selvaggio, in poco tempo se non adeguatamente prevenuto, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti assume le sembianze di un incontrollabile effetto valanga.

Fenomeno, che per essere contrastato adeguatamente ha bisogno di due pilasti fondamentali: La disponibilità delle cosiddette “isole ecologiche” e una adeguata sorveglianza.

Il centro di raccolta di Poggio Fiorito dichiarato agibile e poi subito inagibile

E proprio a due passi dalla Nomentana Bis, a non vedere luce è proprio l’ecocentro di Poggio Fiorito, l’isola ecologica all’avanguardia che venne deliberata nel 2020 della Giunta Barbet con l’approvazione del progetto definitivo che sfruttava un finanziamento della Città metropolitana di circa 400 mila euro. Da allora, ci volle un anno e mezzo per la sua realizzazione e per il rilascio del certificato di regolare esecuzione. E poi, dal 2022, il nulla.

Mentre le piazzole della Nomentana e dei dintorni si riempivano di rifiuti, infatti, ci volle un anno e mezzo per chiudere il procedimento e per dichiarare agibile e pronto a partire il centro di raccolta, ma come spesso accade, di nuovo tutto bloccato.

L’ecocentro di Poggio Fiorito, mai entrato in funzione

Voci di corridoio parlano di una mancata autorizzazione allo scarico delle cosiddette “acque di prima pioggia”, una dotazione che tutti gli impianti che trattano rifiuti devono avere per evitare la contaminazione del territorio e delle falde acquifere circostanti.

E poi, la sorpresa: a novembre 2024 la stessa dirigente che aveva dichiarato agibile ed utilizzabile l’impianto 13 mesi prima, dispone con la DD 123/2024 l’annullamento dell’agibilità stessa, senza che nell’atto ufficiale venga data una motivazione ufficiale a supporto.

Ad oggi tutto ancora è immobile, i cittadini non possono disfarsi in maniera regolare dei rifiuti e le discariche abusive della zona aumentano a dismisura. E i 400 mila euro di soldi pubblici sprecati.

La videosorveglianza che ancora non parte

Più volte la comunicazione ufficiale del Comune aveva annunciato la realizzazione di sistemi di videosorveglianza da realizzarsi in tempi celeri utilizzando sia risorse provenienti da enti superiori che dal proprio bilancio, che avrebbero dovuto essere utilizzati per la prevenzione di reati ambientali ma anche per motivi di sicurezza cittadina.

La curva di via dell’Inviolata, dove fino al 2022 c’era la fototrappola del Comune

Agli atti sull’albo pretorio, però, al momento l’ultimo documento ufficiale in tal senso, risulta soltanto l’aggiudicazione alla società SPEE dell’Aquila, fornitore di servizio di videosorveglianza del Comune dal 2021, di un consistente appalto che aveva una base d’asta di oltre 500 mila euro, vinto poi dalla società abruzzese a poco meno di 300 mila. Ma si parla ormai di agosto scorso, e non sembra che sul territorio siano state installate nuove telecamere, visto anche l’aumento delle discariche abusive.

Nuove discariche aumentano

Oltre alla scoperta della discarica a cielo aperto nel parcheggio del corriere Bartolini sulla quale avevamo già scritto (e che oggi nonostante l’esposto fatto dall’Associazione La Sesta Stella ad inizio febbraio, risulta ancora li), si segnalano in tutta la città nuove formazioni “spontanee” di immondizie.

Ad essere colpito è soprattutto il Pip, la zona industriale sulla via Tiburtina oggetto di una corposa bonifica anni fa e che vede soprattutto nelle strade meno battute e nelle curve, circa una decina di nuovi accumuli di sacchi di plastica, copertoni, vecchi mobili e chissà cos’altro.

Un grande classico è poi la prima curva di via dell’Inviolata, che da quando a fine 2022 il Comune decise di togliere la fototrappola che in passato aveva beccato sul fatto molti sversatori di rifiuti e costituito un valido deterrente a nuovi scarichi, è diventato uno spettacolo indegno a ridosso del Parco dell’Inviolata, dei campi coltivati e delle greggi di pecore.

Neanche le campagne del borgo di Montecelio risultano esenti dal fenomeno, e all’incrocio tra la via dei 5 Sassi per Palombara e via dei Grottoni, uno scarico veramente ingente di sacchi che sembrano essere di ordinaria immondizia indifferenziata fa bella vista di sé con lo sfondo della Rocca.

E l’estate e il pericolo di incendi si avvicina a grandi passi.

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