Il 25 aprile è una bella data. Da sempre. Da quel giorno di ottanta anni fa, quando i partigiani di ogni credenza politica e di ogni fede, insieme alle forze alleate, liberarono definitivamente l’Italia da regimi fascisti e nazisti. Una data da festeggiare e da ricordare. Un giorno di festa ma anche di impegno civile visto il momento che stiamo attraversando nel quale si procede con una ferocia senza limiti a distruggere quel che resta di Gaza e nella quale i russi del dittatore Putin continuano a bombardare i civili della Ucraina, con la compiacenza del suo amico Trump.
Una festa da raccontare ai giovani proprio in questo nostro tempo in cui il desiderio di correggere o modificare il passato è un sentimento che attraversa, senza sosta, gli esseri umani, sia come individui sia come testimoni narratori del passato. In questi anni si è sostenuto da gran parte dei polittici di destra, non essere antifascisti o non esserlo sia la stessa cosa. Questo tentativo di cambiare la storia si può fare in tanti modi: ignorandone i significati più profondi e veri dei passaggi fondamentai della nostra storia o cambiando “ad usum “la narrazione dei protagonisti o inventando dei falsi storici. Perciò è importate ricordare e festeggiare il 25 aprile.
Noi di Culture.Globalist lo faremo dedicando una parte del giornale all’Ottantesimo anniversario della Liberazione. Lo faremo non solo informando sulle tante iniziative e feste che si svolgeranno in tutto il Paese ma cercando di approfondire alcuni dei temi che rendono davvero peculiare questa festa. Così parleremo di alcuni libri appena usciti e ricerche recenti sui temi della reticenza e sulla Liberazione con articoli scritti appositamente per noi dagli autori stessi ( Marco Ferrari, Vannino Chiti, Claudio Caprara, Giovanni Gozzini) o con autorevoli recensioni su libri che stanno lasciando un segno ( Marcello Flores e la Storia di Mussolini di Scurati). Oltre ricostruzioni storiche (Marcello Cecconi sul ruolo dei giornali e di Silvia Foschi sul ruolo delle donne) e interventi di politologi e commentatori. Inoltre i nostri redattori sparsi per l’italiche terre racconteranno i tanti e diversi modi con i quali si celebra la Festa della Liberazione.
Adriano Prosperi ha scritto nel suo ultimo libro, Cambiare la storia, che non siamo davanti “ al mutamento della storia intesa come lo scorrere del tempo umano, ma al tentativo di correggerne epoche intere e di modificarne o censurare eventi e protagonisti”. Questo tentativo va combattuto con fermezza specie dal mondi dei media e i giornali piccoli e grandi, cartacei e on line, televisori i radiofonici devono sottrarsi a questi massacri della cultura.