#UltimoGiornoDiGaza: l'Europa si ferma per non dimenticare
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#UltimoGiornoDiGaza: l'Europa si ferma per non dimenticare

In occasione della Giornata dell'Europa, un appello di intellettuali invita a inondare il web e le piazze con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday per rompere il silenzio sulla tragedia palestinese.

#UltimoGiornoDiGaza: l'Europa si ferma per non dimenticare
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6 Maggio 2025 - 11.38 Culture


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di Azzurra Arlotto

Mentre il 9 maggio si avvicina, tradizionalmente celebrato come la Giornata dell’Europa e del suo processo di unificazione, una voce si leva con forza per ribaltare la prospettiva. Di fronte al drammatico bilancio di oltre 50.000 palestinesi uccisi, tra cui un numero sconvolgente di bambini, e alla devastazione che ha colpito la Striscia di Gaza, un appello promosso da figure di spicco del panorama culturale e intellettuale italiano lancia un’iniziativa urgente e necessaria: trasformare il 9 maggio anche nel giorno di Gaza. Forse, l’ultimo.

Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante e Evelina Santangelo firmano un testo vibrante che invita singoli cittadini e associazioni a rompere il “silenzio colpevole” attraverso un’azione corale e diffusa. L’obiettivo è chiaro: portare la voce di Gaza ovunque, invadere siti, canali video, social media, le strade e le piazze, utilizzando come megafono gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.

“Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani,” si legge nell’appello, che sottolinea un’umanità condivisa e una responsabilità collettiva di fronte a una tragedia che non può essere ignorata. La rete, unico strumento per “vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza,” diventa il palcoscenico di questa mobilitazione popolare, aperta a tutti, anche a chi è “prigioniero della sua casa,” come i palestinesi di Gaza.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di contrastare la narrazione distorta e di dare spazio unicamente alla “violenza: quella fatta a Gaza”, evitando che presunte provocazioni possano oscurare la realtà dei fatti. Ma l’azione non si limita al mondo virtuale: chiunque voglia organizzare eventi in piazze e comunità è invitato a farlo, condividendo poi l’eco di queste iniziative online.

Il cuore dell’appello risiede nella consapevolezza che “noi siamo loro” e che agli italiani ed europei verrà chiesto conto di questa tragedia, perpetrata con il coinvolgimento di un alleato. Per questo, l’iniziativa rappresenta un atto di ripudio verso “l’Europa delle guerre antiche e contemporanee” e un’affermazione dei valori di pace, diritto e giustizia internazionale.

La partecipazione è aperta a tutti e si articola su diversi livelli. Per la mobilitazione online (durante tutta la giornata del 9 maggio):

  • Inondare i social media (Instagram, Facebook, X, ecc.) con post che esprimano solidarietà a Gaza e chiedano la fine delle ostilità.
  • Utilizzare in modo massiccio gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday in ogni pubblicazione.
  • Condividere contenuti di vario genere: brevi video (con poesie come “Se Devo Morire” di Refaat Alareer, canzoni, riflessioni), disegni, cartelli con messaggi, fotografie, vignette, l’immagine del logo dell’iniziativa.
  • Condividere e rilanciare i post altrui che utilizzano gli hashtag.

Per chi organizza eventi in presenza il 9 maggio:

  • Segnalare al più presto il proprio evento per essere inclusi in un elenco pubblico.
  • Il giorno dell’evento, connettersi alla mobilitazione online condividendo foto e aggiornamenti con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.

Questo 9 maggio, la Giornata dell’Europa può trasformarsi in un potente grido di solidarietà e un monito affinché la tragedia di Gaza non cada nell’oblio. Partecipare è un modo per spezzare la solitudine e l’impotenza, per far diventare Gaza protagonista e per chiedere, con una sola voce, la fine di ogni violenza.

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