Le foto di Salgado ci portano a riflettere sul futuro del pianeta
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Le foto di Salgado ci portano a riflettere sul futuro del pianeta

Gli ultimi scatti del maestro brasiliano

Le foto di Salgado ci portano a riflettere sul futuro del pianeta
Fonte: Ansa.it
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25 Maggio 2025 - 17.40 Culture


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Sebastião Salgado, morto il 23 maggio 2025 a Parigi all’età di 81 anni, ci lascia delle profonde riflessioni, frutto delle sue ultime ricerche sui temi cruciali della vita sulla terra. In particolare, sul pericolo del riscaldamento globale e i danni che esso causa ai ghiacciai. “I ghiacciai muoiono. Si vede che stanno morendo. Sono il termometro della terra ma la loro fine è segnata, non possiamo fare nulla per impedirlo ma possiamo almeno renderci conto di questo fenomeno. Vorrei che fosse più vivo e tangibile per tutti noi anche attraverso le mie fotografie”.  È questo il pensiero del fotografo su un mondo sempre più cagionevole a causa del cambiamento climatico alimentato dall’inquinamento globale.

L’ultima opera del maestro brasiliano si può vedere nella mostra “Ghiacciai”, al Mart di Rovereto fino al 21 settembre, un evento che ospiterà 54 sue fotografie inedite. Altri dieci scatti saranno esposti fino all’11 gennaio nel “grande vuoto” del Museo delle Scienze di Trento. Il progetto, curato da Lelia Wanick, moglie dell’artista, è nato da una idea del Trento Film Festival, che per la locandina dell’edizione 2025 è riuscito ad avere una sua foto, anche in occasione dell’anno per la conservazione dei ghiacciai proclamato dalle Nazioni Unite.

Non c’è traccia di umanità tra i ghiacciai su cui Salgado ha posto l’occhio nei suoi viaggi attraverso i luoghi più ostili per l’uomo come la Patagonia, l’Himalaya, la Georgia del sud fino alla Russia. I suoi scatti comprendono come uniche forme di vita uccelli e pinguini. “Nel fare queste fotografie ho incontrato poche persone, qualche scienziato, qualche turista ma le condizioni di vita nella maggior parte dei ghiacciai estremi rendono difficile la presenza umana a quattro-cinquemila metri di altezza. Quando ho incontrato persone non ho scattato perché non erano immagini interessanti. Ma il segno lasciato dall’uomo l’ho visto”, aveva spiegato in videoconferenza presentando la mostra.

Il fotografo brasiliano è riuscito a estrapolare il significato più profondo di queste immense figure di ghiaccio: “I ghiacciai parlano, hanno un’anima, una vita e una forza gigantesca che sposta masse rocciose”, aveva detto ricordando che “Il Campo de Hielo, tra Argentina e Cile, tra i più grandi ghiacciai del mondo, si sta riversando verso l’oceano e quando lo scioglimento sarà concluso il livello del mare salirà di circa un metro”.

Gli scatti artistici di Salgado mostrano la bellezza degli Iceberg, ma allo stesso tempo riescono a far riflettere sull’emergenza che questi giganti di neve e ghiaccio possono provocare portando a danneggiare il pianeta con la loro scomparsa.

Sebastiao Salgado è stato un fotografo di successo. Ciò che lo ha reso così apprezzato, oltre alle sue fotografie, è sicuramente la personalità. Senza egoismo né prepotenza, sempre composto e rispettoso, sono proprio queste sue caratteristiche che gli consentono di scattare foto che esprimono il valore della dignità umana. Anche se sono scatti fatti in situazioni estreme, momenti in cui questa dignità viene a mancare. “Quando fotografi, ciò che accade di fronte a te è parte di te, non sei tu che fai la fotografia, è la realtà che hai davanti che ti si offre come dono”, ha affermato il fotografo in più occasioni.

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