Il futuro delle foreste europee è in bilico
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Il futuro delle foreste europee è in bilico

Entro la fine del secolo il cambiamento climatico potrebbe stravolgere le foreste, riducendo la biodiversità e mettendo in pericolo specie come il faggio.

Il futuro delle foreste europee è in bilico
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21 Agosto 2025 - 18.42 Culture


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Nel 2100 i paesaggi che oggi conosciamo potrebbero cambiare radicalmente: il 69% delle specie arboree sarà costretto a sopravvivere in condizioni climatiche molto diverse da quelle attuali. A dimostrarlo è un nuovo studio internazionale condotto dall’Università di Aarhus e dall’Università di Wageningen, pubblicato sulla rivista Pnas.

Le conseguenze non riguardano soltanto l’Europa. Secondo i ricercatori, le foreste boreali come la taiga e le aree tropicali come l’Amazzonia rischiano di trovarsi esposte a temperature senza precedenti. Questo scenario minaccia di ridurre drasticamente la biodiversità e di accelerare il cambiamento climatico, con il rilascio di enormi quantità di carbonio nell’atmosfera.

Anche il simbolo per eccellenza delle foreste temperate europee, il faggio, è destinato a subire gravi ripercussioni. Oggi prospera nella fascia decidua che si estende dalla Svezia meridionale alla Francia centrale, ma entro la fine del secolo le estati più calde e secche, simili a quelle mediterranee, potrebbero comprometterne la sopravvivenza.

Per Jens-Christian Svenning, direttore del Centro Econovo di Aarhus, non basta più puntare esclusivamente sull’ampliamento delle aree protette. Laddove le fasce climatiche stanno cambiando, gli effetti rischiano di essere devastanti, trasformando i paesaggi mediterranei in zone aride o desertiche. Occorre dunque pensare a soluzioni attive: dalla migrazione assistita delle specie al rafforzamento delle foreste meno esposte.

Il destino dei boschi del futuro dipenderà dalla capacità di agire ora, prima che i paesaggi verdi che hanno definito l’identità europea si trasformino in ricordi.

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