A Roma l’esposizione sul percorso artistico di Dalì
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A Roma l’esposizione sul percorso artistico di Dalì

Si potrà assistere a oltre 60 opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi dell'artista.

A Roma l’esposizione sul percorso artistico di Dalì
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19 Ottobre 2025 - 19.11 Culture


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A Roma ha aperto la mostra “Dalì. Rivoluzione e tradizione”, promossa dalla Fondazione Roma in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalì, con il supporto organizzativo di MondoMostre e il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia. Sarà ospitata fino al 1° febbraio 2026 a Palazzo Cipolla, Museo del corso – Polo museale.

“La tradizione ha influenzato l’opera di Salvador Dalì ed è alla base della sua rivoluzione surrealista. Con questa mostra, per la prima volta, una narrazione inedita racconta le influenze che l’artista ha subito, soprattutto da tre maestri: Velázquez, Raffaello e Vermeer.” Sono state queste le parole di Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma, che ha spiegato l’importanza dell’esposizione.

Sarà possibile ammirare oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi, che porteranno nella Capitale l’universo artistico di Salvador Dalì, maestro assoluto del Novecento. La mostra ha lo scopo di ripercorrere l’intera vita creativa del pittore, evidenziando i grandi artisti della storia dell’arte che lo hanno ispirato.

L’esposizione è sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, direttrice dei Musei Dalì, e la curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni. Si preannuncia come uno degli appuntamenti culturali più attesi della stagione autunnale, la cui apertura cade in concomitanza con il centenario della prima mostra personale dell’artista spagnolo.

Le opere in mostra provengono dalla Fundació Gala-Salvador Dalì, che ha collaborato al progetto, oltre che da alcuni tra i più importanti musei internazionali e italiani: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso di Barcellona e le Gallerie degli Uffizi di Firenze.

Il percorso espositivo si apre con un’introduzione che delinea sin da subito la traiettoria creativa di Dalì, evidente già nei suoi autoritratti giovanili, come Autoritratto con il collo di Raffaello, che rivela la volontà dell’artista di dialogare con i giganti del passato.

La mostra evidenzia anche l’influenza di Picasso, figura chiave nella formazione di Dalì. Il percorso si arricchisce con documenti, fotografie e opere che rievocano l’incontro tra i due, culminato nella celebre conferenza “Picasso y yo” del 1951.

In esposizione anche opere emblematiche di questa fase, come Tavolo di fronte al mare. Omaggio a Erik Satie (c. 1926) e Figure distese sulla sabbia, visioni liriche e rarefatte, sospese tra sogno e coscienza.

La seconda parte del percorso si concentra sul periodo in cui Dalì torna alla tradizione. Sotto l’influsso di Velázquez, rielabora Las Meninas in chiave personale e giocosa, come in La perla. L’infanta Margarita d’Austria secondo Velázquez (1981).

L’omaggio a Vermeer si manifesta in La merlettaia, simbolo di una perfezione matematica che Dalì associa al corno di rinoceronte, emblema ricorrente della sua fase mistica.

Il percorso è arricchito da documenti, fotografie e rare edizioni digitali. Tra i materiali più importanti figurano gli scatti di Francesc Català Roca e Juan Gyenes, che ritraggono Dalì immerso nello studio dei suoi maestri, intento a elaborare la propria visione artistica attraverso la pittura.

Con questa mostra si offre l’occasione di riscoprire la forza creativa di un artista che ha saputo fare la storia del Novecento. Non resta che immergersi nell’universo di Salvador Dalí e lasciarsi trasportare da una visione che parla al cuore e alla mente.

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