Si chiama “Totò e la sua Napoli” la nuova mostra dedicata al re della commedia napoletana. “Sua” perché, come egli stesso affermava: “Resto un napoletano con tutti i pregi e i difetti del napoletano. Ogni quindici, venti giorni torno per un brevissimo soggiorno; non posso stare più a lungo lontano dalla mia città; la gente di là mi dà il calore della vita. E ogni volta mi commuovo come un bambino”.
Curata da Alessandro Nicosia e dall’antropologo Marino Niola l’esposizione è organizzata da C.O.R. – Creare Organizzare Realizzare – con il sostegno del Comitato Nazionale Neapolis 2500, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Palazzo Reale, di Rai Teche e dell’Archivio Storico Luce. Coinvolti anche gli Eredi di Totò. Il percorso espositivo è vasto e spazia dai documenti originali, fotografie d’epoca, spezzoni di film, costumi, manifesti e ricostruzioni scenografiche. Si possono ammirare anche spartiti di “Malafemmena”, materiali dall’archivio di Zavattini e i piani di lavorazione dei film. Un racconto che segue la vita di Totò nel rione Sanità dove è nato, al teatro, al cinema, con ben sedici film girati a Napoli, fino alle sue canzoni e poesie, tra cui la celebre “A livella”.
Particolare attenzione è dedicata al rapporto unico tra Totò e Napoli. Marino Niola osserva: “Totò è la maschera perfetta di Napoli, una città-mondo, che è facile riconoscere ma difficile davvero conoscere. Popolata com’è di marionette stralunate, parole in libertà, caratteristi involontari, personaggi in cerca d’autore”. Totò, secondo l’antropologo, incarna tutte queste anime e ha saputo trasformare la sua città in un palcoscenico universale.
Alessandro Nicosia spiega di aver voluto questa mostra proprio per i 2500 anni di Napoli: “Una mostra inedita sul Principe della Risata poteva diventare una testimonianza forte dell’identità partenopea nel Novecento”. Anche Elena Anticoli de Curtis, nipote dell’attore, ha voluto portare il suo contributo, ricordando che suo nonno “Non solo è nato a Napoli, ma da Napoli è stato formato, segnato, e ispirato. Anche dopo 58 anni dalla sua morte, la sua presenza è viva, e questa presenza rende Napoli la sua residenza dell’anima”.
Tra i materiali più emozionanti un episodio raro di “Totò a Napoli” del 1967, girato poco prima della sua morte. In quelle immagini, ormai con la vista compromessa, Totò guida un gruppo di turisti in Piazza del Plebiscito, proprio davanti al Palazzo Reale dove oggi si tiene la mostra. Tiziana D’Angelo, direttrice del sito, definisce il filmato “Un tenero ed esilarante ultimo atto d’amore per la sua città, che probabilmente vedeva solo con gli occhi del cuore.”