Climate Pride, una manifestazione per la giustizia climatica
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Climate Pride, una manifestazione per la giustizia climatica

Le strade della capitale invase dall'arte e dalla musica per richiedere ora l'abbandono delle risorse fossili per una transizione ecologica equa e reale; il mondo, e in primis l'Europa, deve essere unito.

Climate Pride, una manifestazione per la giustizia climatica
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15 Novembre 2025 - 15.43 Culture


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Mentre a Belém, nello Stato del Pará (nord del Brasile) è in corso la COP30, la più importante riunione globale sul clima, dove sono ora in discussione le misure per contrastare il cambiamento climatico, in tutto il mondo si alzano le voci per denunciare l’ipocrisia di molte decisioni prese dai governi mondiali che, a parte la facciata, di ecosostenibile e ecologico non hanno proprio nulla.

Questa mattina a Roma si è svolto proprio il Climate Pride, una mobilitazione nazionale chiamata da oltre 80 associazioni e movimenti riuniti per “chiedere azioni concrete per la giustizia climatica e sociale ai decisori politici della COP30″.

Una street parade con musica, performance artistiche e installazioni che colorerà Roma da Piazzale Aldo Moro, da dove è partito alle 14, fino a largo Preneste, luogo designato per la conclusione del corteo.

In un mondo dove crisi, guerra e riarmo sono cose che sentiamo tutti i giorni, la crisi ambientale, strettamente interconnessa a quella economica e geopolitica, è invece sempre più marginalizzata e decontestualizzata: la crisi ambientale può essere tanto conseguenza delle guerre quanto causa quando le risorse come l’acqua scarseggiano.

È perciò ora necessaria una transizione ecologica e una reindustrializzazione che davvero abbia al centro della sua agenda l’ambientalismo, l’ecologia e il superamento del divario economico-sociale tra i paesi definiti del Primo e del Terzo mondo per creare una società più equa, giusta e ecosostenibile.

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