"il Vernacoliere", la satira toscana che (forse) non muore 
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"il Vernacoliere", la satira toscana che (forse) non muore 

Il giornale umoristico livornese in crisi ha annunciato lo scorso numero di novembre come l’ultimo, ma una mostra del comune labronico potrebbe ancora dare speranza per il futuro.

"il Vernacoliere", la satira toscana che (forse) non muore 
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3 Dicembre 2025 - 15.45 Culture


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Quanti bazzicano le piazze toscane avranno strappato almeno una volta un sorriso davanti alle civette del Vernacoliere, posizionate davanti le edicole. I suoi titoli dissacranti, a commentare il mondo tra metafore triviali e vernacolo livornese sono un’istituzione dell’editoria satirica sin dal 1961, quando ancora era solo Livorno cronaca, settimanale libertario e di controinformazione. Il numero scorso, di novembre 2025, è stato annunciato da Mario Cardinali, fondatore, editore e direttore del giornale, come purtroppo l’ultimo di sempre.

A far chiudere il sipario in eterno sul mensile satirico livornese sarebbero motivi si carattere economico. Tra crisi dell’editoria e calo generale dei lettori, sarebbe impossibile andare avanti per un giornale i cui introiti sono pervenuti sempre e solo da vendite ed abbonamenti, scevro da contributi pubblici e pubblicità, al fine da poter mantenere il proprio carattere libero.

“[…] Anche per il Vernacoliere i costi ormai son arrivati a superar gl’incassi. Con le edicole che continuano a chiudere a migliaia in tutt’Italia, e quelle che ancora resistono si son ridotte a rivendite di gadget e giocattoli vari, e pare le vogliano perfino adibire a uffici postali e ricevitorie d’ogni tipo […] Non esclusa l’idea di piazzarci un confessionale, a confessar la colpa di voler leggere ancora”, queste le parole amaramente ironiche di Mario Cardinali riportate da Livia Montagnoli in un articolo su Artribune.

Tuttavia, non tutto parrebbe essere perduto. È infatti in corso a Livorno una mostra, patrocinata dal comune e dal sindaco Luca Salvietti, allestita presso il Museo della Città, che si protrarrà fino al 18 gennaio 2026. Il fine è raccontare la storia dell’editoriale satirico, con l’esposizione di oltre 300 locandine dal 1982 al 2025, prime pagine, tavole e strisce in vernacolo livornese.

All’interno del percorso espositivo sono presenti tre sezioni di approfondimento: la prima intitolata Fumetti e personaggi dei Vernacoliere, con tavole, anche originali delle firme che hanno collaborato con il giornale, tra cui Max Greggio, Ettore Ferrini, ed altri ancora; Le Teste di Modigliani è la seconda, una dedica speciale alla vicenda delle false teste di Modì, con le 3 iconiche locandine; ed infine Editorialisti di ieri e di oggi, con le riproduzioni dei più celebri articoli ed editoriali del Vernacoliere, i cui autori sono tra gli altri Mario Cardinali, Maria Turchetto, Ettore Ferrini.

Accanto alla mostra è previsto ogni sabato, fino al 17 gennaio, un programma di incontri e conversazioni: Il sabato del Vernacoliere, dialoghi tra autori storici del giornale, editori e vignettisti, introdotti e moderati dagli studenti del Liceo Scientifico indirizzo Artistico Cecioni di Livorno.  La mostra non ha un costo di ingresso, ma è possibile sottoscrivere l’abbonamento, in modo da sostenere le future pubblicazioni e mantenere in vita il Vernacoliere.  La sottoscrizione annuale, e le donazioni possono essere versati anche online.

La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, presso il Museo della Città di Livorno in piazza del Luogo Pio.

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