Parthenope di Lello Esposito celebra la città di Napoli
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Parthenope di Lello Esposito celebra la città di Napoli

La sirena, concepita un anno fa e messa a punto nel cuore del capoluogo campano, è stata mostrata al pubblico nella giornata di mercoledì 24 dicembre

Parthenope di Lello Esposito celebra la città di Napoli
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28 Dicembre 2025 - 16.54 Culture


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Un’opera d’arte per celebrare i 2.500 anni di Napoli. Questo è il “regalo” che Lello Esposito, scultore e pittore con 30 anni di collettive e personali in tutto il mondo, ha deciso di fare alla sua città in occasione del suo compleanno.

La scultura, realizzata in alluminio, reinterpreta la figura della famosa sirena, simbolo di Napoli, fondendo elementi della tradizione e della mitologia greca con segni di rinascita e speranza. L’opera unisce l’arte contemporanea di Esposito alla millenaria eredità storica che Parthenope incarna sin dalla fondazione della città situata alle pendici del Vesuvio.

Nel corso dell’evento tenutosi nella giornata di mercoledì 24 dicembre, in seguito allo svelamento dell’opera, è stato letto il messaggio di auguri che Don Mimmo Battaglia, Cardinale e Arcivescovo di Napoli, ha inviato per l’anniversario della fondazione di Napoli e per l’inaugurazione della stesso capolavoro firmato da Esposito.

Queste le parole di Battaglia: “Oggi ho svelato questa mia opera realizzata per il compleanno della mia città. A lei ho dedicato il mio lavoro d’artista per 50 anni”.

E ha continuato l’Arcivescovo: “La presenza del Sindaco è stata per me una grande emozione, soprattutto nell’apprendere la volontà dell’Amministrazione, di acquisire l’opera e destinarla stabilmente a Monte Echia. La Sirena ritorna lì dove nacque 2500 anni fa”.

Queste, invece, le parole di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli: “L’opera rappresenta un contributo di straordinario valore estetico e simbolico, un segno tangibile che accoglierà chiunque visiti Napoli, raccontando in modo immediato le nostre radici e la storia millenaria della nostra città”.

E ha aggiunto il primo cittadino: “Non potevamo immaginare una collocazione migliore di Monte Echia per quest’opera. Installare lì la sirena di Esposito significa riportare Napoli alle sue origini per darle la forza di guardare oltre, confermando questo sito come il cuore pulsante di una città che continua a incantare il mondo con la sua vitalità e il suo eterno divenire”.

Infine, Lello Esposito, si è così espresso: “Alla mia città per circa 50 anni ho dedicato il mio lavoro d’artista. Questa sirena rispecchia il mio progetto artistico di identità e metamorfosi. C’è un’identità antica, quella di Parthenope, legata alla fondazione dell’omonimo insediamento nell’VIII sec. a.C. Il suo è un culto marinaio, probabilmente viene dall’isola greca di Rodi”.

E ha continuato il pittore: “Quei marinai che sono gli stessi che diedero vita al primo insediamento da cui sarebbe nata Neapolis nel 475 avanti Cristo. Del resto, le sirene arcaiche della mitologia erano volatili. Quelle che avevano sedotto Ulisse dovevano essere più creature di cielo che di mare. Il gallo, col suo canto del mattino, si riconnette al sole e il culto di Helios era centrale proprio in quella cultura della Rodi antica da cui, secondo alcune ricostruzioni storiche, provenivano i marinai che hanno fondato la nostra città”.

E ha concluso Esposito: “Le zampe mostruose della Sirena sono un ulteriore gioco simbolico che unisce il simbolo del gallo a quello del vulcano: sono infatti un Vesuvio rovesciato. Radicate nella nostra terra vulcanica, le zampe di questa sirena ctonia riportano la mente a quella materia incandescente che, condensandosi, costituisce le fondamenta tufacee della nostra città”.

Insomma, Napoli può godersi ancora di più il suo compleanno ammirando questo nuovo capolavoro, che si va ad aggiungere all’ampio patrimonio culturale presente nel capoluogo campano, che fa di quest’ultimo non solo un centro di riferimento per gli amanti della cultura di tutto il mondo, ma anche un simbolo di orgoglio per l’Italia intera.

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