Andrea Bajani ha trionfato alla 79° edizione del Premio Strega con il suo romanzo “L’anniversario”, pubblicato da Feltrinelli. Il verdetto, annunciato nella serata romana al Ninfeo di Villa Giulia, non ha sorpreso gli addetti ai lavori: lo scrittore, che già nel 2021 era arrivato tra i finalisti con “Il libro delle case”, era infatti il grande favorito da settimane. Bajani è giunto al Ninfeo in testa alla cinquina votata il 4 giugno al Teatro Romano di Benevento.
Nato a Roma nel 1975, la sua formazione di scrittore non ha seguito i percorsi accademici tradizionali; si è invece sviluppata attraverso un’intensa attività letteraria e giornalistica. Varie esperienze professionali hanno affinato la sua capacità di osservazione e introspezione. Si è affermato tra gli autori più importanti della letteratura italiana contemporanea con romanzi come: “Se consideri le colpe” (2007) e “Ogni Promessa” (2010), quest’ultimo vincitore del prestigioso Premio Bagutta già nel 2011. Bajani si distingue per uno stile raffinato e profondo, che indaga l’animo umano con una prosa spesso velata di malinconia, ma sempre intrisa di un’autentica umanità.
Con la bottiglia di Liquore Strega in mano, simbolo della vittoria, Bajani ha espresso la sua gratitudine: “Prima di tutto a tutti quelli che hanno creduto in me in questi anni, editori, lettori e lettrici e all’università. Grazie a chi mi sostiene e all’editore che ha creduto in me. Grazie agli autori e alle autrici che ho letto”.
Nel suo nuovo libro Bajani affronta un argomento difficile: la rottura definitiva dei legami familiari. “L’anniversario” narra di un addio che, a dieci anni di distanza, viene ricordato con una calma quasi scandalosa, come ha notato Emmanuel Carrère. Il romanzo non è un’accusa, ma una storia che scava nella memoria di anni bui e faticosi, portando alla luce il ritratto di una madre che ha rinunciato a sé stessa per l’accettazione di un marito che esercita un controllo sottile ma pervasivo su tutta la famiglia. Emanuele Trevi, nel proporre il libro al Premio Strega, ha evidenziato come questa storia eccezionale infranga un vero e proprio tabù: il protagonista racconta l’ultima volta che ha visto i genitori prima di voltare le spalle per sempre a una famiglia disgregata dalla violenza del padre e dalla sottomissione disperata della madre.
Il romanzo di Bajani ha vinto con 194 voti su un totale di 646 voti espressi, pari al 92% degli aventi diritto. Il conteggio iniziale di 187 voti, erroneamente annunciato in diretta TV e sulla lavagna dello scrutinio, è stato corretto. Gli altri finalisti sono stati Elisabetta Rasy con “Perduto è questo mare” (Rizzoli), che ha ottenuto 133 voti; Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda), con 117 voti; Paolo Nori con “Chiudo la porta e urlo” (Mondadori), con 103 voti; e Michele Ruol con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa), con 99 voti.
La giuria era composta dai 400 Amici della domenica, a cui si sono aggiunti 245 votanti selezionati da 35 Istituti italiani di cultura nel mondo, ciascuno con 7 giurati tra studiosi, traduttori e appassionati di lingua e letteratura italiana. Hanno contribuito anche 25 voti collettivi provenienti da scuole, università e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, oltre a 30 voti di lettori esperti scelti tra professionisti e imprenditori.