La nuova Italia raccontata dallo Zingarelli 2026
Top

La nuova Italia raccontata dallo Zingarelli 2026

Oltre mille nuovi termini e significati entrano nel dizionario, rivelando paure sociali, fenomeni di costume e influenze globali.

La nuova Italia raccontata dallo Zingarelli 2026
Preroll

redazione Modifica articolo

30 Settembre 2025 - 15.00 Culture


ATF

La lingua italiana si rivela, ancora una volta, un sismografo infallibile dei mutamenti sociali e culturali del Paese. L’ultima edizione, targata 2026, del celebre vocabolario Zingarelli (Zanichelli Editore) accoglie oltre mille nuove parole e significati, offrendo uno spaccato crudo e affascinante dell’Italia contemporanea, tra nuove sindromi, fenomeni urbani e ritorni al passato.

Tra i neologismi di maggior impatto emotivo spicca la parola aporofobia, definita come la “paura, repulsione nei confronti dei poveri e in generale della povertà”. La sua inclusione suggerisce una crescente, e inquietante, polarizzazione sociale. Altrettanto rivelatore è il termine amichettismo, che nel linguaggio giornalistico indica la “tendenza a favorire amici e sostenitori nella concessione di incarichi o nomine, spesso a scapito del merito”. Questo neologismo delinea una preoccupante pratica di clientelismo, in netto contrasto con l’ideale etico rappresentato dall’hombre vertical, l’uomo “moralmente inflessibile, che non si piega a compromessi né cede a ricatti”.

Il dizionario si confronta anche con le dinamiche interpersonali più oscure, accogliendo il gaslighting, ovvero la “manipolazione psicologica volta a far dubitare una persona delle proprie percezioni, ricordi o facoltà mentali, con l’obiettivo di esercitare su di essa un controllo totale”. Un termine cruciale per nominare e riconoscere una forma di abuso psicologico che affonda le sue radici in un’opera teatrale (Gas Light) inglese.

La trasformazione del tessuto urbano e sociale è intercettata dal verbo turistificare, che descrive l’azione di modificare una località al solo fine di attrarre visitatori, spesso sfociando nel peggiorativo turistificio. Questo fenomeno di massificazione e snaturamento dei luoghi sembra alimentare una reazione di retromania, definita come “atteggiamento di nostalgia e di appassionato interesse per il passato”. Questa tendenza al ripiegamento sul familiare trova un’applicazione concreta e diffusa nel retrogaming, il settore e la pratica dei videogiochi del passato.

Non mancano le evoluzioni nel linguaggio delle relazioni umane. Il dizionario accoglie omosociale, che descrive una relazione tra persone dello stesso sesso priva di implicazioni romantiche o sessuali, affiancato dal più informale bromance, che indica un legame di profonda amicizia e intesa tra uomini. Per un tocco di colore e vivacità, dal romanesco arriva l’aggettivo friccicarello, sinonimo di “eccitante” o “frizzante”. L’Italia, infine, conferma il suo legame indissolubile con la gastronomia e lo sport, arricchendo il vocabolario con termini specialistici e regionali. Dal calcio arriva lo scavetto (il “cucchiaio”), mentre dal tennis l’anglicismo breccare (realizzare un break).

La tavola, come sempre, offre le parole più gustose: fanno il loro ingresso il cicchetto, lo stuzzichino veneto servito nei tradizionali bacari o nelle più moderne cicchetterie, e la busiata, un particolare formato di pasta elicoidale della Sicilia occidentale. A completare il quadro, la cromia per eccellenza, il rosso Ferrari, entra come esempio d’uso per definire un “color rosso vivace caratteristico delle vetture da corsa Ferrari”.

Non sarà solo un elenco di parole, ma lo Zingarelli 2026 diventa la fotografia dinamica di un Paese che evolve, combatte le sue ombre e celebra le sue piccole, e grandi, eccellenze. Un promemoria che la lingua è il primo, e più fedele, specchio della nostra identità collettiva.

Native

Articoli correlati